La retention delle risorse umane (employee retention) è un processo tramite il quale un’azienda si garantisce che i propri dipendenti non l’abbandonino per valutare altre opportunità lavorative o per motivi personali. L’indicatore per la valutazione della bontà del processo di employee retention è sicuramente il tasso di turnover del personale.
Tutte le aziende hanno un tasso di retention variabile, dato dalla percentuale di dipendenti rimasti al suo interno per un determinato periodo che per esempio può essere un anno, pertanto, se l’organizzazione ha un organico di 1.000 persone e alla fine dell’anno ne sono rimaste 550 (esclusi dunque i nuovi assunti) il tasso di fidelizzazione è del 55% dato da 550/1.000 x 100.
È però necessario, al di là dei numeri, analizzare approfonditamente le motivazioni per cui un dipendente può andare via per poter giudicare meglio l’efficacia dalla politica di employee retention aziendale.
Infatti, ad esempio un dipendente può abbandonare l’azienda per motivi personali come il caso in cui sia sposato e si trovi costretto a seguire il coniuge che si trasferisce per lavoro, specialmente se si prospettano guadagni maggiori. Qualora l’azienda non disponga di una sede vicina, nella stessa città del trasferimento, o non dia la possibilità di lavorare in smart working almeno metà della settimana, è molto probabile che il dipendente vada via. In una situazione simile, dunque, si può fare poco per trattenerlo.