INTRODUZIONE
Proseguiamo anche quest’anno nel proporre una serie di analisi volte ad offrire una panoramica delle caratteristiche, dei costi e delle performance in ottica di Value for Money dei prodotti di investimento assicurativo di Ramo I, Ramo III and Multiramo attualmente offerti sul mercato italiano. Dette analisi hanno coinvolto un campione di prodotti appartenenti a 17 Compagnie Assicurative italiane che coprono circa il 70% del totale dei premi raccolti nel Ramo Vita nel 2021, allo scopo di aumentarne la trasparenza e la comparabilità nel mercato di riferimento.
A questo proposito, ricordiamo come gli atti nazionali emanati da IVASS ad inizio 2021, nello specifico il Regolamento 45/2020 e il Provvedimento 97/2020 relativi alla direttiva “IDD”, riguardanti in particolar modo il concetto di governance dei prodotti assicurativi (POG), abbiano incrementato l’informativa a sostegno della protezione del consumatore sin dalla fase di ideazione e progettazione dei prodotti vita e danni, includendo anche i prodotti IBIPs.
Tale normativa ha previsto, inoltre, anche l’entrata in vigore del c.d. “Product Testing”, il cui scopo è quello di valutare i costi e gli oneri da applicare al prodotto assicurativo al fine di preservare il “Value for Money” (“miglior interesse”) per il cliente, tema particolarmente attenzionato dal Regolatore nazionale.
Nel presente lavoro ci focalizzeremo sulle caratteristiche, sui costi e sulle performance in ottica Value for Money dei prodotti di Ramo I attualmente sul mercato, proponendo, inoltre, il confronto con la medesima analisi da noi realizzata sui prodotti di Ramo I commercializzati nel mercato italiano nel 2021.
L’analisi si basa sui dati disponibili nelle informazioni standardizzate – in particolare i Key Information Documents (KID) e i Documenti Informativi Precontrattuali (DIP o DIP aggiuntivi) – resi disponibili sui siti internet delle compagnie coinvolte nell’analisi.
BREVE OVERVIEW DEL MERCATO ITALIANO – 2021
Nel 2021 il volume dei premi del settore vita è stato pari a 105,9 miliardi, in aumento (+4,5%) rispetto al dato registrato nell’anno precedente.
Tale risultato è stato determinato da:
Ramo (mrd di €) | Premi 2021 | Premi 2020 | Var. % |
Ramo I | 62,3 | 65,7 | -5,2% |
Ramo III | 39,8 | 29,6 | 34,5% |
Ramo IV | 0,2 | 0,2 | -2,2% |
Ramo V | 1,2 | 1,9 | -36,7% |
Ramo VI | 2,4 | 3,9 | -38,8% |
Totale | 105,9 | 101,3 | 4,5% |
Nel 2021, la crescita del settore vita (+4,5%) ha permesso di recuperare quasi completamente la diminuzione dell’anno precedente (-4,5%). La crescita è attribuibile principalmente all’aumento delle polizze di Ramo III (+34,5%), dovuto soprattutto al recupero verificatosi in generale nei mercati finanziari. Invece, rispetto allo scorso anno il volume di tutti gli altri Rami ha subito una decrescita. Come nel 2020, il volume dei prodotti di Ramo I continua a diminuire (-5,2%), anche a causa di rendimenti troppo bassi.
Nel caso del Ramo V, il perdurare di tassi di interesse bassi o addirittura negativi e la crescita dell’inflazione ha inciso in modo significativo sull’andamento della sottoscrizione delle polizze (-36,7%). Allo stesso modo, benché ad incidenza minore sul totale, anche i prodotti di Ramo IV (-2,2%) e di Ramo VI (-38,8%) hanno visto diminuire, con variazioni tuttavia diverse, il loro volume totale.
Nel corso del 2021 è proseguito, come negli anni precedenti, lo sviluppo e la crescita di volume dei prodotti “multiramo”, composti in parte una componente tradizionale a rendimento minimo garantito e da opzioni multiple di investimento di tipo unit-linked. La crescita di tali prodotti è testimoniata anche dai dati: infatti, rispetto al 2020, la crescita dei prodotti “multiramo” è risultata pari al +43,3%.
I PRODOTTI DI INVESTIMENTO DI RAMO I
COPERTURA DI MERCATO
L’analisi di mercato è stata condotta su un campione di 25 prodotti di investimento di Ramo I, appartenenti a 17 compagnie di assicurazione (su 57 totali) operanti nel ramo vita nel contesto italiano. Tale campione copre circa il 73% dei premi raccolti su Ramo I nel corso del 2021.
CARATTERISTICHE
Di seguito verranno illustrate le caratteristiche tecniche, finanziarie e di rischio dei prodotti in esame. Tali caratteristiche rappresentano i driver principali per la determinazione del Target Market ai fini POG.Il campione di prodotti di Ramo I analizzato evidenzia come il 60% ha una scadenza prestabilita (68% nel 2021), mentre il restante 40% è di tipo vita intera (32% nel 2021).
Figura 1 – Tipologia di prodotto
La detenzione media raccomandata sul prodotto è di circa 8 anni (7,9), dato in aumento rispetto al 2021 quando risultava pari a 7 anni. La detenzione raccomandata è distribuita nei seguenti cluster:
Figura 2 – Detenzione raccomandata
La tipologia di premio prevalente è quella a premio unico (60%). Il restante 40% è suddiviso equamente tra prodotti a premio annuo and prodotti a premio unico ricorrente. Rispetto all’anno precedente, le ultime due risultano in leggero aumento (entrambe pari al 18% nel 2021).
Figura 3 – Tipologie di premio
Riguardo alla definizione del cluster di riferimento dichiarato dalle compagnie, sono state analizzate l’età, l’esperienza finanziaria richiesta, la capacità di sostenere le perdite e l’orizzonte temporale dell’investimento nel prodotto auspicato dal cliente.
Figura 4 – Cluster di riferimento: età
Il 32% del campione consente la possibilità di sottoscrivere la polizza a clienti con un’età maggiore di 86 anni, il 24% risulta commercializzabile a persone entro i 75 anni di età, il 32% prevede un limite ad 85 anni mentre il restante 12% del campione non specifica l’età richiesta ai fini della sottoscrizione. Rispetto al 2021, la quota di prodotti che non specifica alcun limite d’età per sottoscrivere il prodotto risulta in diminuzione (12% del 2022 contro il 23% del 2021).
Figura 5 – Cluster di riferimento: esperienza finanziaria
L’esperienza finanziaria necessaria ai fini è minima, bassa o limitata per il 44% del campione.
Figura 6 – Cluster di riferimento: capacità di sostenere le perdite
La capacità di sostenere perdite finanziarie richiesta al cliente, quale caratteristica dei prodotti analizzati, è minima, bassa o limitata per la totalità del campione (100%), con un significativo aumento rispetto al 77% del 2021.
Figura 7 – Cluster di riferimento: orizzonte temporale
L’orizzonte temporale dell’investimento nel prodotto, richiesto al cliente, è per il 48% di medio termine e per il 24% di lungo termine. Il 12% del campione non specifica l’orizzonte temporale minimo richiesto, mentre, il 16% richiede un orizzonte di breve periodo.
Riguardo al premio minimo richiesto in fase di sottoscrizione, questo è mediamente di circa 7.500 euro. Circa il 64% del campione analizzato è composto da prodotti il cui premio minimo richiesto è inferiore ai 5.000 euro.
Figura 8 – Premio minimo
Solo il 12% dei prodotti presentano dei bonus legati ad eventi di natura non finanziaria. Di questo 12%, il 4% garantisce un bonus al conseguimento del diploma, e l’8% in caso di decesso.
Figura 9 – Presenza di bonus
L’indicatore sintetico di rischio (SRI) è per il 32% dei prodotti pari a 1 mentre per il 68% risulta essere pari a 2. Dal confronto con l’analisi dell’anno passato è evidente come, in generale, il rischio di prodotto sia in aumento: infatti, nel 2021 l’indicatore risultava pari a 1 per la maggior parte dei prodotti analizzati (73%), mentre nel 2022 è in maggioranza composto da prodotti con un indicatore pari a 2 (27% nel 2021).
Figura 10 – Confronto indicatore di rischio 2021-2022
Per il 60% del campione viene garantito almeno il capitale investito, per il 36% il capitale al netto dei costi, per il restante 4% il capitale rivalutato.
Figura 11 – Minimo garantito
COSTI
Nella seguente sezione verranno analizzati i costi, suddivisi tra costi di ingresso (premio unico e ricorrente), costi di gestione e costi di riscatto oltre che l’allocazione degli stessi tra Compagnia ed Intermediario. La sezione comprende anche il confronto dei risultati delle analisi sui medesimi dati nel biennio 2021-2022.
Il calcolo dei caricamenti totali medi annualizzati è stato eseguito tramite ricalcoli interni e successivo raffronto, quale metodo di controllo, con l’RIY pubblicato dalle compagnie, il quale risulta in linea con l’output calcolato.
Il 92% del campione presenta costi di ingresso sul premio unico, mediamente pari allo 0,75%. Rispetto al 2021, i costi medi sul premio unico si sono dimezzati, in quanto nella precedente analisi risultavano essere pari a 1,48%.
Figura 12 – Costi di ingresso: premio unico
I costi di ingresso medi sul premio unico sono attribuiti mediamente per il 48% all’intermediario (45% nel 2021) e per il 52% alla compagnia (55% nel 2021).
Figura 13 – Costi di ingresso: premio unico e allocazione
Il 72% del campione presenta costi sul premio ricorrente (68% nel 2021) che, in media, sono pari al 2,95%, in aumento rispetto al 2,41% dell’anno precedente.
Figura 14 – Costi sul premio ricorrente
I costi sul premio ricorrente sono attribuiti mediamente per il 31% all’intermediario (56% nel 2021) ed il 69% alla compagnia (44% nel 2021).
Figura 15 – Costi sul premio ricorrente e allocazione
La totalità del campione applica costi di gestione. Il costo medio annuo è pari all’1,36%, in leggera diminuzione rispetto all’analisi del 2021 quando risultava essere pari all’1,5%.
Figura 16 – Costi di gestione
I costi di gestione sono attribuiti mediamente per il 29% all’intermediario ed il 71% alla compagnia, in linea con l’analisi del 2021.
Figura 17 – Costi di gestione e allocazione
Dei prodotti esaminati, l’84% presenza costi di riscatto (77% nel 2021).
Figura 18 – Costi per riscatto
Nel 2022, Il 36% delle compagnie non offre la possibilità di riscattare durante il primo anno (dato in aumento rispetto al 23% del 2021). I costi di riscatto risultano essere crescenti durante il secondo e terzo anno e sono rispettivamente pari al 2,23% (1,67% nel 2021) e 2,05% (1,43% nel 2021). Decrescono fino allo 0,52% al quinto anno (0,66% nel 2021) e allo 0,44% oltre il sesto anno (0,50% nel 2021).
Il grafico sottostante presenta un confronto sull’andamento dei costi di riscatto del biennio 2021-2022:
• Nel 2022, nel secondo e nel terzo anno, i costi di riscatto risultano essere crescenti, mentre nel 2021 i costi risultavano crescenti solamente al secondo anno;
• I costi al terzo e quarto anno del 2022 sono aumentati in modo consistente rispetto al 2021;
• Nel 2021 i costi di riscatto decrescono già a partire dal secondo anno, mentre nel 2022 i costi iniziano a decrescere solamente a partire dal quarto anno;
• Nel 2022, dal quinto anno in poi, i costi di riscatto risultano essere in riduzione rispetto al 2021.
Figura 19 – Confronto possibilità di riscatto il primo anno 2021-2022
Figura 20 – Confronto costi di riscatto 2021 – 2022
I costi di riscatto sono attribuiti mediamente per il 30% all’intermediario ed il 70% alla compagnia in linea con quanto emerso nella precedente analisi.
Figura 21 – Costi di riscatto e allocazione
I caricamenti totali, dati dai costi di ingresso annualizzati, i costi di gestione e i costi di riscatto anch’essi annualizzati, vengono delineati in tre orizzonti temporali differenti: di breve, di medio e di lungo periodo.
Il periodo temporale di riferimento è determinato in linea con gli scenari di performance, ovvero:
• breve periodo = 1/2 anni;
• lungo periodo = detenzione raccomandata;
• medio periodo = media dei precedenti.
Lo scenario di breve periodo ha un costo totale medio annuo del 3,99% (3,83% nel 2021). Nel medio periodo, i costi risultano essere in diminuzione e pari al 2,34% (2,39% nel 2021) fino a ridursi ulteriormente a 1,87% nel lungo periodo (2,11% nel 2021).
Figura 22 – Caricamenti totali: 2021 & 2022
Rispetto all’anno precedente, l’andamento dei costi di caricamento totali:
• nel breve periodo, risultano essere leggermente più alti rispetto al 2021, a causa dei maggiori costi sui premi ricorrenti e sui costi di riscatto al secondo e al terzo anno nonostante si sia verificata, dall’altra parte, una riduzione dei costi sul premio unico iniziale e dei costi di gestione;
• nel medio periodo, risultano essere stabili rispetto allo scorso anno, con una diminuzione dello -0,05%, in quanto i maggiori costi di riscatto del quarto anno e i costi sui premi ricorrenti sono compensati dai minori costi di riscatto del quinto anno e dai minori costi di gestione annuali;
• nel lungo periodo, presenta una decrescita più accentuata, dovuto ai minori costi di riscatto nel lungo periodo.
I costi totali annualizzati presentano le seguenti suddivisioni tra compagnia e intermediario nel periodo di riferimento:
Figura 23 – Caricamenti totali: breve periodo e allocazione
Figura 24 – Caricamenti totali: medio periodo e allocazione
Figura 25 – Caricamenti totali: lungo periodo e allocazione
La quota dei costi totali allocabile all’intermediario si attesta mediamente pari al 30% mentre la quota allocabile alla compagnia è pari al 70%: quest’ultima, in particolare, risulta essere in aumento rispetto alla quota media del 2021 (67%).
VALUE FOR MONEY
L’analisi del Value for Money è eseguita sulla base delle informazioni desumibili dagli scenari di performance dei prodotti contenute nei KID. Pur considerando i limiti circa le ipotesi impiegate nel calcolo del rendimento medio annuo prospettico dell’investimento, basato su rendimenti storici, questo costituisce allo stato l’unico dato pubblico disponibile a riguardo.
In tale contesto, l’analisi sul Value for Money da noi svolta, considerando la performance media annua prospettica e i costi totali annualizzati, ha identificato il valore medio annualizzato generato dal prodotto su un orizzonte temporale di breve, medio e lungo periodo (detenzione raccomandata). Ognuno di questi è suddiviso tra scenario di stress, sfavorevole, moderato e favorevole.
Il valore totale generato dal prodotto, rappresentato su base 100, è ripartito così tra assicurato, compagnia e intermediario.
Del totale dei 12 scenari analizzati, di seguito presentiamo lo scenario favorevole di lungo periodo.
Nel 2022, come nel 2021, l’orizzonte temporale di lungo periodo presenta scenari di performance positivi per l’assicurato negli scenari sfavorevole, moderato e favorevole.
Rispetto all’anno precedente, tuttavia, nello scenario favorevole di lungo periodo la quota dell’assicurato è più che raddoppiata, passando dal 22% al 57%, a seguito della riduzione sia della quota della compagnia, scesa dal 53% del 2021 al 30% del 2022, sia dalla quota intermediario, dimezzata al 13% rispetto al 25% dell’anno precedente.
Dall’analisi si deduce che il maggior profitto per l’assicurato (+153%) deriva da una riduzione pressoché omogenea del profitto della compagnia (-43% rispetto al 2021) e dell’assicuratore (-48% rispetto al 2021).
Figura 26 – Analisi Value for money scenario favorevole di lungo periodo
Figura 27 – Confronto analisi Value for money scenario favorevole di lungo periodo 2021-2022
Stefano Carlino (Partner Carlino, Costanzo & Associati)
Alessio Buonfrate (Associate Carlino, Costanzo & Associati)
Ilenia Degrandis (Senior Consultant Carlino, Costanzo & Associati)
Luca Andrea Giuliani (Junior Consultant Carlino, Costanzo & Associati)