OVERVEW
La presente analisi evidenzia l’andamento delle prime venti compagnie assicurative operanti nel mercato italiano, sia del comparto vita che del comparto danni, individuate in base alla raccolta premi realizzata nel corso dell’anno 2022. I dati sui premi lordi contabilizzati riguardanti il campione analizzato derivano dalla pubblicazione ANIA del 3 maggio 2023 “Premi del lavoro diretto italiano 2022” Edizione 2023.
Il totale del campione analizzato fa riferimento ad un totale premi pari a 87.017.996 migliaia di €, rappresentante il 59% del totale premi contabilizzati dall’intero mercato italiano nel 2022 (146.406.448 migliaia di € – fonte IVASS).
L’analisi è stata condotta attraverso lo studio dei Solvency Financial Condition Report (“SFCR”) al 31.12.2022 pubblicati sui siti internet delle compagnie.
Classifica per dimensione | Premi Lordi 2021 | Premi Lordi 2022 | Var. % | ||
1 | Poste Vita | 17.574.113 | 17.179.479 | -2% | |
2 | Generali Italia | 13.999.112 | 13.973.407 | 0% | |
3 | UnipolSai Assicurazioni | 9.590.930 | 10.275.578 | 7% | |
4 | Intesa Sanpaolo Vita | 8.911.147 | 10.101.328 | 13% | |
5 | Allianz | 6.105.337 | 6.210.726 | 2% | |
6 | Mediolanum Vita | 6.182.042 | 4.295.668 | -31% | |
7 | Crédit Agricole Vita | 4.154.832 | 3.535.004 | -15% | |
8 | Bnp Paribas Cardif Vita | 4.622.306 | 3.440.526 | -26% | |
9 | CNP Unicredit Vita | 3.235.355 | 3.158.947 | -2% | |
10 | Società Reale Mutua | 2.406.322 | 2.552.363 | 6% | |
11 | AXA MPS Assicurazioni Vita | 2.472.000 | 1.865.000 | -25% | |
12 | Vittoria Assicurazioni | 1.590.705 | 1.679.318 | 6% | |
13 | Zurich Investments Life | 2.395.142 | 1.582.636 | -34% | |
14 | HDI Assicurazioni | 1.573.581 | 1.488.279 | -5% | |
15 | Groupama | 1.236.481 | 1.189.164 | -4% | |
16 | Azimut Life | 1.126.827 | 1.048.266 | -7% | |
17 | Credemvita | 1.334.341 | 1.020.878 | -23% | |
18 | Athora Italia | 1.208.269 | 852.876 | -29% | |
19 | Banco BPM Vita | 882.965 | 817.548 | -7% | |
20 | Itas Mutua | 731.354 | 751.005 | 3% | |
Totale campione | 91.333.161 | 87.017.996 | -5% |
Di seguito la rappresentazione grafica della variazione percentuale della raccolta premi 2022, rispetto al 2021, suddivisa tra variazioni positive e negative:
FIGURA 1 – VARIAZIONE POSITIVA DELLA RACCOLTA PREMI 2022
FIGURA 2 – VARIAZIONE NEGATIVA DELLA RACCOLTA PREMI 2022
Di seguito si analizzano le principali tendenze degli operatori, focalizzando l’attenzione sulle poste che concorrono alla formazione del ratio di solvibilità, ovvero i Fondi propri ed il Solvency Capital Requirement (“SCR”).
Le risultanze, riportate di seguito, mostrano un lieve peggioramento complessivo medio del campione d’analisi, il cui Solvency Ratio (“SR”) passa dal 259% del 2021 al 255% del 2022.
FIGURA 3 – LA CLASSIFICA DELLE IMPRESE PER SOLIDITÀ
Dall’analisi emerge che 9 imprese assicurative su 20, diminuiscono nel corso del 2022 il loro rapporto tra fondi propri ammissibili e SCR.
FIGURA 4 – VARIAZIONI DEL RAPPORTO TRA FONDI PROPRI E SCR (1 DI 2)
Per contro, 11 compagnie aumentano il loro indicatore di solvibilità rispetto al 2021.
FIGURA 5 – VARIAZIONI DEL RAPPORTO TRA FONDI PROPRI E SCR (2 DI 2)
FONDI PROPRI
Nel corso del 2022 i fondi propri ammissibili per soddisfare il requisito patrimoniale di solvibilità del campione analizzato sono diminuiti, passando da 73.507.107 migliaia di € del 2021 a 71.276.294 migliaia di € nel 2022 (-2.230.813 migliaia di €), con una variazione media percentuale del -3,03%.
FIGURA 6 – EVOLUZIONE FONDI PROPRI AMMISSIBILI 2022 – 2021
FIGURA 7 – VARIAZIONE FONDI PROPRI AMMISSIBILI 2022 – 2021
Di seguito la composizione dei fondi propri per compagnia al 31.12.2022. I fondi di Classe 1 illimitati incidono in media per l’85,48% sul totale dei fondi ammissibili. I fondi di Classe 1 limitati, invece, per il 5,73%, mentre i fondi di Classe 2 per l’8,66%. Infine, i fondi di Classe 3, solamente per lo 0,11%.
FIGURA 8 – COMPOSIZIONE FONDI PROPRI 2022
SOLVENCY CAPITAL REQUIREMENT
L’evoluzione dei profili di rischio nel corso del 2022 ha visto una diminuzione della componente SCR, che per il campione d’analisi è passata da 29.317.987 migliaia di € nel 2021 a 28.976.051 migliaia di € nel 2022.
Il Market Risk si conferma uno dei principali fattori di rischio, attestandosi per il 2022 al 57%, in calo rispetto al 79% del 2020. Il rischio di sottoscrizione appare in netto aumento, attestandosi al 63% (rispetto al 37% del 2020). Questo, come afferma anche IVASS nella sua Relazione annuale, è dovuto principalmente all’aumento dei tassi d’interesse e al conseguente aumento del rischio riscatti anticipati riflesso nel SCR Lapse.
Resta sempre importante il peso del diversification benefit che pesa il 29% giocando un ruolo importante quale fonte di copertura dei rischi assunti.
FIGURA 9 – RISCHI E DIVERSIFICATION A CONFRONTO 2022 vs. 2021
LOSS ABSORBING CAPACITY OF DEFERRED TAXES
Si è provveduto ad analizzare l’incidenza della componente relativa alla capacità di assorbimento delle imposte differite (cd “LAC DT”), che, come noto, esercita un ruolo mitigatore del SCR. Mediamente le LAC DT rappresentano il 21% del SCR. L’analisi evidenzia come la componente di imposte differite derivante dagli utili futuri (cd “Recoverability”) sia rilevante per molte Compagnie. Mediamente il mercato usufruisce del 57% delle nDTA (Nominal Deferred Tax Asset).
FIGURA 11 – RAPPORTO LAC DT / SCR 2022
FIGURA 13 – UTILIZZO LAC DT / nDTA 2022
LTG: GLI EFFETTI DEL VOLATILITY ADJUSTMENT SUL SOLVENCY RATIO
Si è provveduto ad analizzare l’effetto del Volatility Adjustment (VA), misura di garanzia a lungo termine, ed il relativo impatto sul Solvency Ratio. Al 31/12/2022 il VA ha portato un beneficio fino a 30pp.
FIGURA 14 – COMPARAZIONE SR NETTO DI VOLATILITY ADJUSTMENT E SR 2022
LA DISTRIBUZIONE DEI DIVIDENDI
Con riferimento alla distribuzione di dividendi, delle 20 compagnie del campione analizzato solamente 9 hanno provveduto a distribuzioni nel corso del 2022. Di fatti dall’analisi emerge che le restanti 11 Compagnie non hanno distribuito dividendi al fine di evitare un maggiore riduzione del Solvency Ratio.
CONCLUSIONE
L’analisi effettuata sul campione individuato mostra come, nel complesso, alla fine del 2022 il mercato assicurativo, seppur in un contesto caratterizzato da una crescita repentina dei tassi d’interesse, sia riuscito a mantenere un livello di Solvency Ratio sufficientemente elevato, limitando la riduzione rispetto al dicembre 2021 a 4 pp. Tale variazione, peraltro, è da attribuirsi principalmente alle imprese operanti nel comparto vita.
I fondi propri delle compagnie italiane, che emergono di qualità elevata, rilevano una decrescita del 3,3% nel 2022 rispetto all’esercizio precedente. La composizione dei fondi propri in termini di Tier è, di contro, rimasta stabile.
La componente che, al 31/12/2022, incide in modo prevalente sul SCR è il rischio di sottoscrizione vita e, in particolare, il rischio di estinzione anticipata di massa (Lapse Mass Risk), il cui requisito patrimoniale è pari alla perdita dei fondi propri che deriverebbe dalla immediata cessazione di una quota rilevante delle polizze in portafoglio. Nel 2022 l’incremento dei tassi d’interesse ha generato un notevole incremento dell’SCR Lapse (+398%), mentre si è registrata una riduzione dell’incidenza dell’SCR Market, passato dal 79% al 57%.
La componente LAC DT è utilizzata mediamente per il 57% sulle nDtA, rappresentative del livello massimo di ammissibilità. Tale elemento lascia presupporre una possibile misura di mitigazione della volatilità del Solvency Ratio attraverso un efficiente utilizzo della componente di imposte differite generate dagli utili futuri (Recoverabiity), soprattutto in situazioni di mercato in cui siano presenti DtA nette.
Nell’attuale contesto di mercato, rappresentato da tassi in crescita, dall’aumento dei riscatti e dal conseguente riflesso degli stessi sulla liquidità disponibile, le Compagnie si troveranno, presumibilmente, ad affrontare fluttuazioni repentine del mercato che consentiranno di apprezzare il livello di resilienza delle stesse.
Si segnala, infine, la tematica della stima del Policyholder behavior (cd PHB), che potrebbe essere inserita nell’ampio capitolo della previsione dei net cash flow delle Compagnie.
Alla luce di quanto sopra si ritiene che sarà rilevante monitorare e gestire gli effetti delle nuove dinamiche di rischio sopravvenute.
Stefano Carlino (Founding Partner Carlino, Costanzo & Associati)
Alessio Buonfrate (Associate Carlino, Costanzo & Associati)
Federico Borio (Junior Consultant Carlino, Costanzo & Associati)