L’Impairment test è disciplinato dallo IAS 36 che prevede che il valore delle attività materiali e immateriali sia assoggettato a verifica di recuperabilità (impairment test) ogni qual volta si ritenga di essere in presenza di indicatori di una perdita di valore. Al termine di ogni periodo è, pertanto, necessario verificare se vi sono indicatori di perdita durevole di valore.
È necessario procedere alla rettifica del valore contabile dell’attività qualora quest’ultimo sia superiore al valore recuperabile dell’attività stessa.
In caso di attività a vita utile indefinita e di avviamento è necessario procedere a test di impairment con cadenza almeno annuale, indipendentemente dalla presenza di indicatori di una perdita di valore.
Esempi di indicatori esterni di perdita di valore sono:
- la riduzione significativa e non temporanea del valore di mercato dell’attività;
- variazioni significative delle condizioni tecnologiche e di mercato cui fa riferimento l’attività;
- variazioni dei tassi di interesse di mercato o dei tassi di remunerazione del capitale sugli investimenti che comportano un incremento dell’onere finanziario a carico della società;
- il valore contabile dell’attivo netto dell’entità è superiore alla sua capitalizzazione di mercato.
Esempi di indicatori interni di perdita di valore sono:
- il deterioramento fisico e l’obsolescenza tecnologica dell’attività;
- cambiamenti nelle prospettive e nelle strategie aziendali che comportano la dismissione anticipata dell’attività (ad es. per ristrutturazione di un settore);
- dati interni che dimostrano che l’andamento economico dell’attività non è in linea con le aspettative;
- Flussi finanziari connessi all’acquisto o alla messa a regime dell’attività significativamente superiori alle aspettative;
- Flussi finanziari o utili/perdite provenienti dall’attività significativamente peggiori rispetto alle aspettative;
- Significativo peggioramento dei flussi finanziari o del reddito operativo dell’attività.