Il regime del risparmio amministrato prevede che l’investitore sottoscriva un contratto di custodia e amministrazione dei propri risparmi con l’intermediario, ma senza delegare la gestione finanziaria. In pratica, l’intermediario assume il ruolo di sostituto d’imposta a cui spetta solo la gestione degli adempimenti fiscali relativi al capitale investito. Dunque, in un regime di risparmio amministrato è il risparmiatore-investitore che si occupa di comprare e vendere azioni e titoli senza l’intermediazione di una banca o di una Società di Gestione del Risparmio. L’intermediario è solo il canale attraverso cui avvengono le operazioni finanziarie che si è scelti di fare. Di solito, questo tipo di gestione del risparmio riguarda operazioni legate alla compravendita di azioni, obbligazioni, valori mobiliari, ecc., poiché in un regime amministrato garantiscono l’anonimato dell’investitore. In tale regime, l’intermediario svolge, dunque, solo il ruolo di sostituto d’imposta e diviene il canale attraverso il quale il risparmiatore opera in autonomia le proprie scelte d’investimento. In questo caso, dal punto di vista fiscale, le imposte sono calcolate sulle plusvalenze generate.