PREMESSA
Il Casinò Municipale di Campione fu fondato nel 1917 con una concessione demaniale, in piena Guerra Mondiale, l’attuale società Casinò di Campione SpA è stata costituita nel luglio del 2014 in applicazione del decreto del Ministero dell’Interno in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il Casinò di Campione, prima della chiusura del luglio 2018, era la più grande azienda del Comune di Campione d’Italia e, per dimensioni, rappresentava la casa da gioco più grande d’Europa.
Il Casinò è collocato in una posizione strategica essendo situato a circa 60 km da Milano, nel comune di Campione d’Italia (CO), unica enclave italiana in territorio svizzero racchiusa nel Canton Ticino e situata sulla costa orientale del lago di Lugano.
Nel 2007 è stata inaugurata la nuova sede del Casinò di proprietà del Comune di Campione d’Italia, concessa in usufrutto alla società Casinò di Campione SpA, per la cui realizzazione è stato erogato al Comune di Campione d’Italia un finanziamento di oltre 120 milioni di euro da parte di Intesa Sanpaolo e Banca Popolare di Sondrio. Il progetto della nuova sede è stato realizzato dall’architetto Mario Botta.
Il Casinò di Campione è dotato di 4 piani dedicati ai giochi e, al momento della chiusura del 2018, operava con 800 slot machines, 56 tavoli da gioco tra francesi e americani e 27 tavoli da poker che potevano diventare circa 80 durante i grandi tornei. Inoltre, nella struttura del Casinò di Campione sono presenti 2 bar e, al settimo piano, un ristorante dalla capienza di 350 posti.
La crisi del Casinò di Campione è dovuta all’effetto congiunto di cause sia endogene (prevalenti) che esogene, che hanno avuto un effetto dirompente sull’equilibrio economico e finanziario della Società.
In particolare, le principali cause della crisi sono state:
- Il rapporto con il socio unico Comune di Campione e incidenza del contributo annuo al Comune;
- La struttura complessiva dei costi operativi rigida con forte incidenza dei costi fissi;
- La contrazione generale del mercato dei Casinò in Italia.
IL TEAM DI PROFESSIONISTI E IL PIANO CONCORDATARIO
All’esito del “reset” della struttura d’organico ed organizzativa del Casinò conseguente all’instaurazione della procedura fallimentare nel 2018, la Società ha inteso ricorrere al concordato con continuità aziendale, ritenuto come lo strumento concorsuale di risanamento aziendale più idoneo e tutelante per i creditori nel segno della valorizzazione del patrimonio sociale e della continuazione dell’attività aziendale.
Per assistere la Società in questa delicata fase è stato costituito un Team di professionisti esperti in operazioni di ristrutturazione del debito e specializzati nei diversi ruoli necessari per formulare una proposta idonea nel miglior interesse dei creditori del Casinò di Campione Spa e indirettamente di tutta la Comunità dell’enclave di Campione d’Italia.
Il Team incaricato dal CdA di Casinò di Campione Spa è composto dagli Advisor Legali di DLA Piper (Ugo Calò, Raffaele Buono e Alberto Angeloni), gli Advisor Finanziari di VitaleZane&Co (Stefano Zane e Nicola Boni) con l’assistenza dello Studio Tolle, Pilia & Associati (Marco Lugi di Tolle e Jacques Chiovini) e dello Studio legale Ghislanzoni (Claudio Ghislanzoni).
La veridicità dei dati e la fattibilità del Piano di concordato in continuità proposto è stata affidata al dott. Stefano D’Amora e, per quanto concerne l’attestazione ex art.160 secondo comma L.F. affidata a Francesco Carnevali partner di CA Restructuring.
Il Piano proposto ai creditori prevede di realizzare una provvista distribuibile derivante dai flussi finanziari conseguenti alla prosecuzione dell’attività di impresa ex art. 186-bis legge fallimentare, attraverso l’esercizio diretto dell’attività di casa da gioco. Tali flussi assicureranno la soddisfazione integrale dei creditori prededucibili e privilegiati, inclusi gli ex dipendenti (in parte riassunti) e i creditori pubblici, nonché il pagamento del 50% del debito chirografario. È inoltre prevista la possibilità di soddisfazione ulteriore, fino al 100%, dei creditori chirografari, nonché di pagamento fino al 100% del credito postergato vantato dal Comune di Campione, attraverso l’assegnazione di un earn-out che incorpora diritti patrimoniali subordinati ad una migliore performance industriale e, quindi, alla realizzazione di ricavi maggiori di quelli prudenzialmente stimati nel piano concordatario.
L’OMOLOGA DELLA PROPOSTA DI CONCORDATO IN CONTINUITÀ E L’IMPATTO SULLA COMUNITÀ DI CAMPIONE D’ITALIA
Nello giugno dello scorso anno la Proposta di concordato con continuità aziendale presentata dagli Advisor dei Casinò di Campione SpA è stata ammessa al concordato anche in base all’assunto che un tentativo di ripartenza sarebbe stata certamente migliorativa per i creditori rispetto al fallimento.
La proposta concordataria è stata approvata a larghissima maggioranza in seguito all’adunanza dei creditori tenutasi lo scorso 19 settembre 2022, e in data 14 dicembre 2022 il Tribunale di Como ha pubblicato il decreto di omologa, previo parere favorevole dei commissari giudiziali Alessandro Danovi e Gianluca Minniti.
Dopo diversi anni di profonda difficoltà e faticosa ricerca di una nuova identità, la comunità di Campione d’Italia, può finalmente guardare con maggiore ottimismo al proprio futuro.
Nel luglio del 2018 il fallimento della casa da gioco, storicamente traino della maggior parte delle attività economiche del paese, aveva portato al licenziamento collettivo di quasi 500 dipendenti, oltre alla perdita del lavoro per altre 300 persone circa, occupate nell’indotto.
La gravità della situazione risultava ancor più evidente considerando che il Comune di Campione d’Italia è una cittadina di nemmeno 2mila abitanti, con un Comune commissariato per 2 anni, dopo il default causato proprio dal fallimento della casa da gioco.
L’omologazione del concordato in continuità per Campione d’Italia e tutto il territorio limitrofo è un evento estremamente positivo perché la casa da gioco è un’opportunità di occupazione e sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali direttamente o indirettamente correlate al Casinò che permetterebbe finalmente di normalizzare una situazione che negli ultimi anni è stata drammatica per l’intera comunità.