Il 20 marzo scorso Confindustria ha pubblicato le proprie proposte per un reazione immediata all’emergenza COVID-19 per tutelare il lavoro e del sistema economico.
LO SCENARIO ECONOMICO
Confindustria sottolinea come le prospettive economiche e industriali europee e italiane siano in questa fase gravemente compromesse dal dilagare dell’emergenza sanitaria, e come non sia chiaro con quali tempi esse saranno ristabilite. Unitamente al crollo della domanda prodotto dal blocco temporaneo di molte attività economiche sul territorio europeo, ciò pone una pressione senza precedenti, almeno in tempi di pace, sulla capacità di resilienza del nostro sistema. Dalla tenuta del sistema produttivo dipendono le prospettive di rilancio sociale dell’intero Continente, una volta terminata l’emergenza sanitaria.
In Europa in questi giorni sono state assunte decisioni importanti e incoraggianti (come i più recenti interventi della BCE, la sospensione di alcune clausole del Patto di Stabilità e Crescita e le misure temporanee sugli aiuti di Stato) che vanno però accompagnate con la introduzione di titoli di debito europei fin troppo rimandata.
Gli interventi auspicabili sono molti e vanno in diverse direzioni, alcune delle quali già recepite nel Decreto Legge “Cura Italia” e in altri Paesi Membri. Tuttavia, oggi è urgente rafforzare la diga per evitare che il fermo della domanda provochi una crisi di liquidità delle imprese, perché a fronte di spese indifferibili (tra cui quelle per gli adempimenti retributivi, fiscali e contributivi) le mancate entrate prodotte dalla compressione dei fatturati insieme ai maggiori oneri di indebitamento potrebbero mettere a repentaglio la sopravvivenza stessa di intere filiere produttive.
Occorre dunque governare la transizione economica e difendere la nostra economia europea e italiana, attivando un ingente flusso di liquidità attraverso garanzie e finanziamenti agevolati che consentano di diluire nel lungo termine l’impatto della crisi senza appesantire eccessivamente i debiti pubblici nazionali.
Interventi di carattere straordinario dovranno essere adottati sia in sede europea sia a livello nazionale.
LE 4 AREE D’INTERVENTO IDENTIFICATE DA CONFINDUSTRIA
Nel riconoscere l’importante sforzo compiuto dal Governo, Confindustria ha ritenuto cruciale definire il quadro delle azioni necessarie per la di difesa del sistema produttivo, identificando 4 aree di intervento:
1. PIANO ANTI CICLICO STRAORDINARIO FINANZIATO CON RISORSE EUROPEE |
– Emissione di debito pubblico: è fondamentale affiancare all’azione dei singoli paesi modalità di intervento definite a livello dell’intera euro zona, inclusa la possibilità di emettere debito con garanzia europea. – Supporto incondizionato del MES ai paesi membri: in questa fase emergenziale, che coinvolge tutti i paesi europei, è il momento di utilizzare in modo efficace il MES, il meccanismo europeo di stabilità, creato in corsa per uscire dalla precedente crisi, quella dei debiti sovrani del 2011-2012. |
2. INTERVENTI URGENTI PER IL SOSTEGNO FINANZIARIO DELLE IMPRESE PICCOLE, MEDIE E GRANDI |
Un’azione che deve essere finalizzata a fornire a tutte le imprese – piccole, medie e grandi – la liquidità ponte per superare il periodo di blocco delle attività e della domanda e che va realizzata in tempi rapidissimi, con strumenti di garanzia e di finanziamento agevolato di carattere straordinario e che consenta una mobilitazione massiva di risorse, anche attivando risorse europee e puntando sul ruolo di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Banca Europea degli Investimenti (BEI) e Fondo Europeo degli Investimenti (FEI). – Sospensione fiscale e contributiva immediata: le misure in tema di sospensione dei versamenti tributari e contributivi previste dal Decreto legge “Cura Italia” rappresentano solo un primo segnale di attenzione alle esigenze di liquidità delle imprese in questa fase emergenziale. È necessario, tuttavia, in attesa che alle imprese arrivi un flusso di liquidità necessario per la continuità aziendale, occorre sospendere immediatamente per tutte le imprese, a prescindere dalle soglie di fatturato, i versamenti fiscali e contributivi di prossima scadenza. Inoltre, il periodo di versamento delle somme sospese andrà reso più graduale, allungando il periodo di rateizzazione. – Fondo di Garanzia a supporto incondizionato di PMI e Mid Cap: Il rafforzamento del Fondo di Garanzia per le PMI previsto dal decreto va completato per assicurare che lo stesso operi senza limitazioni e con incisività e tempestività a supporto di PMI e Mid Cap (fino a 499 dipendenti). – Misure straordinarie per la liquidità e il sollievo finanziario delle imprese: per sostenere le imprese colpite dall’emergenza, che non beneficino dell’intervento del Fondo di Garanzia per le PMI rafforzato come sopra indicato, è necessario introdurre ulteriori misure straordinarie sia per finanziarne il capitale circolante nella fase di crollo del fatturato, sia per migliorarne la situazione finanziaria attraverso l’allungamento dei finanziamenti in essere (es. lease-back e finanziamenti agevolati trentennali). – Riattivare gli investimenti e favorire riorganizzazioni aziendali: rafforzamento delle filiere attraverso strumenti eccezionali come finanziamenti agevoli a lungo termine e basket bond. – Sostegno dal breve al lungo termine per le imprese strategiche: implementazione di strumenti specifici come prestiti diretti alle grandi imprese strategiche da parte di CDP e BEI e la creazione di un Fondo dello Stato per la partecipazione all’equity delle imprese strategiche. |
3. MODIFICHE DEL CONTESTO REGOLATORIO EUROPEO E NAZIONALE |
– Regolamentazione europea del sistema creditizio: per sostenere il credito alle imprese nell’emergenza, come segnalato anche da FBE e ABI, è indispensabile intervenire sulla regolamentazione finanziaria europea. In particolare tramite misure temporanee di revisione della regolamentazione sui requisiti di capitale per favorire i nuovi finanziamenti bancari ed eventuali misure di tolleranza sui prestiti in essere alle imprese danneggiate dal Covid-19 e/o tramite misure di m/l periodo che alleggeriscano i requisiti prudenziali a carico delle banche almeno per i prossimi 12-24 mesi, al fine di non determinare una stretta creditizia sulle imprese anche dopo che l’emergenza sarà passata. – Temporary framework sugli aiuti di Stato: il nuovo Temporary Framework sugli aiuti di Stato approvato dalla Commissione Europea rappresenta uno strumento importante per rafforzare il sostegno finanziario alle imprese in questa fase di crisi che andrebbero ulteriormente rafforzati. – Esecuzione dei contratti e “forza maggiore”: la diffusione del COVID-19 e le misure di urgenza adottate per contenerla stanno incidendo sull’esecuzione dei contratti nazionali e internazionali, ritardandola o impedendola. Tali ritardi e inadempimenti si riflettono a loro volta su altri contratti, creando difficoltà operative e legali lungo le filiere produttive. Al fine di sostenere le imprese che non riescono a eseguire nei tempi le prestazioni contrattuali a causa dell’emergenza in corso, sarebbe necessario un orientamento a livello UE volto a facilitare la prova della c.d. causa di forza maggiore. – Concordati preventivi e Accordi di ristrutturazione: per sostenere in numerosi casi d’insolvenza che sorgeranno soprattutto in capo alle PMI è necessario non solo introdurre nuovi strumenti di sostegno, ma attivare e potenziare tutti quelli già a disposizione nell’ordinamento (concordati preventivi e accordi di ristrutturazione), in una logica di complementarietà e sinergia. – Impairment test: Anche le società più grandi che, nonostante la contingenza, restano affidabili incontrano importanti difficoltà operative, come testimoniato dalla necessità di intervenire su tempi e modalità di svolgimento delle assemblee ordinarie per l’approvazione dei bilanci. Con particolare riferimento alle società quotate, occorre svolgere un supplemento di riflessione in ordine all’impairment test, disciplinato dallo IAS 36. Infatti, in virtù dei principi contabili internazionali, occorre verificare che le attività in bilancio siano iscritte a un valore non superiore a quello effettivamente recuperabile. Tuttavia, dato lo stato di incertezza e la crisi incombente, si tratta di una verifica problematica e che rischia di rivelarsi poco attendibile. – Semplificazioni e misure di carattere organizzativo per l’emergenza e per le infrastrutture: le azioni necessarie per il sostegno finanziario delle imprese, nonché a supporto della continuità produttiva delle stesse in questa fase emergenziale, devono essere accompagnate da adeguati interventi di natura organizzativa per la gestione degli aspetti amministrativi e gestionali. |
4. LA CREAZIONE DI UN COMITATO NAZIONALE PER LA TUTELA DEL LAVORO |
Serve istituire un Comitato Nazionale per la tutela del lavoro, che rappresenti un luogo permanente di confronto politico ed economica e che intervenga con immediatezza individuando le azioni, le soluzioni e le risorse di volta in volta necessarie affrontare l’emergenza nella sua evoluzione Il Comitato dovrebbe essere composto da rappresentati del Governo, delle imprese e delle banche, che realizzi gli interventi sopra indicati così come qualsiasi ulteriore intervento del quale si ravvisasse la necessità. |
CONCORDATI PREVENTIVI E ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE: LA PROPOSTA DI CONFINDUSTRIA
Per Confindustria, in un sistema produttivo la cui ossatura è composta in larga parte da PMI situate prevalentemente nel Nord del Paese, le prime evidenze mostrano che i casi di insolvenza potrebbero aumentare in modo significativo, sino a triplicarsi, nei prossimi 12 mesi, a causa della crisi indotta dall’emergenza sanitaria.
Risulta pertanto necessario, non solo introdurre nuovi strumenti di sostegno, ma attivare e potenziare tutti quelli già a disposizione nell’ordinamento, in una logica di complementarietà e sinergia.
In questo contesto, un ruolo importante può essere svolto dalle procedure di regolazione della crisi, in primis concordati preventivi e accordi di ristrutturazione. Tuttavia, l’attuale stato di estrema incertezza impedisce a debitori e professionisti di elaborare proposte e piani fattibili, come pure ai tribunali (anch’essi interessati da restrizioni che incidono sull’operatività) di concedere le necessarie autorizzazioni.
Pertanto, sono senz’altro positive le misure del Decreto “Cura Italia” che, recependo sollecitazioni di Confindustria, sospendono fino al prossimo 16 aprile i termini procedurali anche per le procedure concorsuali.
Confindustria sottolinea l’esigenza che queste misure vengano ulteriormente rafforzate:
- spostando in avanti tali termini fino al 31 luglio 2020;
- inibendo, fino al 31 dicembre 2020, il meccanismo previsto dall’attuale legge fallimentare ai fini del riconoscimento del beneficio della prededucibilità alla cd. finanza ponte, ovvero ai finanziamenti erogati in funzione della presentazione di una domanda concordataria o dell’omologazione di un accordo di ristrutturazione. Infatti, tali finanziamenti sono prededucibili solo a condizione che la prededuzione sia disposta dal provvedimento di accoglimento della domanda di concordato, ovvero che l’accordo sia omologato.
Tuttavia, stante la sospensione dell’attività giudiziaria e considerate le gravi difficoltà finanziarie, è necessario che i richiamati finanziamenti siano considerati prededucibili in via automatica e, quindi, anche in caso di inammissibilità della domanda concordataria o di mancata omologazione dell’accordo di ristrutturazione, pena impedire al sistema delle imprese di essere adeguatamente supportato da quello creditizio nella gestione delle crisi.