OIC 34 e Italian GAAP: confronto completo con IFRS 15 per il riconoscimento dei ricavi

L’OIC 34 emesso dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e in vigore dal 1° gennaio 2024 fornisce linee guida per il riconoscimento dei ricavi secondo i principi contabili italiani (Italian GAAP), garantendo che i ricavi siano riconosciuti quando i benefici economici sono probabili e misurabili. Si applica alla vendita di beni, alla prestazione di servizi e all’uso di attività che generano interessi, royalties e dividendi. I ricavi derivanti dalla vendita di beni sono riconosciuti al trasferimento dei rischi e dei benefici della proprietà, i servizi in base allo stadio di completamento e gli interessi, le royalties e i dividendi quando misurabili e probabili. L’OIC 34sottolinea l’importanza di identificare obbligazioni di fare distinte e di allocare i prezzi delle transazioni di conseguenza. Si allinea con gli standard internazionali come l’IFRS 15, ma offre flessibilità per le pratiche italiane garantendo un riconoscimento dei ricavi chiaro e coerente tenendo conto delle esigenze normative locali.

Introduzione ai principi contabili italiani (Italian GAAP) per il riconoscimento dei ricavi

L’OIC 34 è stato emanato dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC), l’ente normatore dei principi contabili italiani, al fine di fornire una guida per il riconoscimento dei ricavi per le società che redigono il bilancio d’esercizio secondo i principi contabili nazionali italiani (Italian GAAP). Secondo l’OIC 34, i ricavi dovrebbero essere rilevati quando è probabile che i benefici economici affluiranno all’entità e l’ammontare dei ricavi può essere attendibilmente misurato. I ricavi derivano dalle attività ordinarie di un’entità, come la vendita di beni, l’erogazione di servizi e l’utilizzo da parte di terzi di attività dell’entità che generano interessi, royalties e dividendi.

Rilevazione dei Ricavi e il Fair Value nel Bilancio d’Esercizio

La normativa OIC 34 stabilisce che i proventi devono essere valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o da ricevere. Nel caso in cui ci siano più unità di contabilizzazione, il prezzo complessivo del contratto deve essere suddiviso tra di esse in base al relativo fair value

La rilevazione dei ricavi è suddivisa in diverse categorie:

  • Per la vendita di beni, i proventi devono essere registrati quando sono soddisfatte le seguenti condizioni: l’azienda ha trasferito all’acquirente i rischi e i benefici significativi della proprietà, non mantiene un coinvolgimento gestionale continuo né il controllo effettivo sui beni venduti, l’importo dei proventi può essere misurato in modo attendibile, è probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione giungeranno all’azienda e i costi sostenuti o da sostenere possono essere misurati in modo attendibile.
  • Per la prestazione di servizi, i proventi vanno rilevati in base al grado di completamento dell’operazione alla data di chiusura dell’esercizio, a patto che il risultato della transazione possa essere stimato in modo attendibile. Le aziende sono tenute a fornire nel bilancio un’informativa dettagliata sulla natura, l’importo, la tempistica e l’incertezza dei proventi e dei flussi di cassa derivanti dai contratti con i clienti.
  • Per gli interessi, royalties e dividendi: i ricavi vanno rilevati quando è probabile che i benefici economici affluiranno all’entità e l’ammontare può essere attendibilmente misurato. Gli interessi vanno calcolati con il metodo dell’interesse effettivo, le royalties secondo la sostanza dell’accordo, i dividendi quando si stabilisce il diritto dell’azionista a ricevere il pagamento.

I costi per l’ottenimento del contratto, se soddisfano le condizioni per essere capitalizzati, sono rilevati nelleimmobilizzazioni immateriali, in linea con quanto previsto dall’OIC 23. Questo evita incoerenze tra i principi contabili e garantisce che i costi siano misurati in modo attendibile e recuperabili attraverso il margine di commessa. Per ridurre gli oneri amministrativi, l’OIC 34 prevede che, in presenza di contratti non complessi, tutte le imprese possano non identificare singole unità elementari di contabilizzazione, rilevando l’intero ricavo al momento della vendita del bene. Questa semplificazione è particolarmente utile per le imprese che redigono il bilancio in forma abbreviata o come microimprese.

Comparazione tra OIC 34 e IFRS 15: quali differenze? 

L’OIC 34 si propone di assicurare che i bilanci delle società italiane offrano una rappresentazione veritiera e accurata dei ricavi, mantenendo al contempo la coerenza con gli standard internazionali e affrontando le specifiche esigenze nazionali. Pur essendo l’OIC 34 e l’IFRS 15 entrambi standard relativi al riconoscimento dei ricavi, essi vengono applicati in contesti normativi differenti e presentano peculiarità distintive. L’IFRS 15, uno standard elaborato dall’International Accounting Standards Board (IASB) con portata globale, risulta essere più dettagliato e complesso, ponendo un’enfasi sull’individuazione delle obbligazioni di fare distinte e sull’allocazione del prezzo della transazione. Diversamente, l’OIC 34 è stato emanato dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) ed è specificamente concepito per le entità italiane che adottano i principi contabili nazionali (Italian GAAP). Tra le caratteristiche salienti dell’OIC 34 vi sono l’enfasi sull’individuazione di obbligazioni distinte all’interno di un contratto (analogamente all’IFRS 15), la determinazione del prezzo della transazione, il criterio per riconoscere i ricavi al momento del trasferimento dei rischi e benefici o all’esecuzione dei servizi, nonché l’impegno a fornire informazioni per offrire una visione chiara sulla natura, quantità, tempistica e incertezza dei ricavi e dei flussi di cassa. Pertanto, l’OIC 34 presenta maggiore flessibilità e semplificazione rispetto all’IFRS 15 allo scopo di adeguarsi alle prassi e ai requisiti normativi italiani pur rimanendo ispirato al medesimo standard internazionale.

Conclusioni e impatto del GAAP italiano sui ricavi delle imprese

La Norma OIC 34 fornisce un quadro completo e strutturato per la rilevazione e la valutazione dei ricavi, con l’obiettivo di uniformare le pratiche contabili e garantire una rappresentazione veritiera e accurata della situazione finanziaria delle società. Tale standard rappresenta un tassello significativo nell’allineamento dei principi contabili italiani (Italian GAAP) alle migliori pratiche globali, consentendo alle imprese italiane di presentare un’informativa finanziaria di elevata qualità e comparabile a livello internazionale, rispettando al contempo le peculiarità del contesto nazionale.

All’interno del quadro dei principi contabili italiani, noti come Italian GAAP, l’OIC 34 gioca un ruolo fondamentale nella regolamentazione del riconoscimento e della valutazione dei ricavi derivanti dai contratti con i clienti. Questo standard si allinea strettamente con l’IFRS 15, il punto di riferimento internazionale in materia, pur includendo specifiche normative e interpretazioni proprie dell’ambito italiano.

Francesca Novati Senior partner di CA Group

Manon Nauche Assistant CA Group