I redditi di capitale (ex art. 44 del TUIR) sono costituiti da proventi prodotti a fronte di un impiego di capitale e si caratterizzano non per il tipo di frutto ma per il negozio giuridico sottostante che ha per oggetto l’impiego del capitale mediante concessione a terzi. La natura di “impiego di capitale” fa riferimento alla natura finanziaria dell’impiego stesso. In caso contrario il provento ottenuto non può rientrare in questa categoria, dettata dall’art. 6 del TUIR. Tali proventi si caratterizzano, ex art. 45 del TUIR, per due caratteristiche peculiari:
- La tassazione avviene seguendo il criterio di cassa, quindi nell’anno di incasso del provento;
- Non è possibile la deduzione dei relativi componenti negativi (oneri sostenuti a fronte del provento).
Per quanto riguarda il criterio di collegamento del reddito, ex art. 23 del TUIR i redditi di capitale sono imponibili nello Stato di residenza fiscale del soggetto percettore, con possibilità di applicazione di ritenuta in uscita (“withholding tax“) da parte dello Stato erogante il provento.
L’art. 44 del TUIR definisce una serie di fattispecie di redditi di capitale. In particolare:
- Interessi e altri proventi derivanti da mutui, depositi e conti correnti (art. 44 co. 1 lett. a) del TUIR) – Tassazione con ritenuta a titolo di imposta del 26% se percepiti da soggetti non imprenditori;
- Interessi e altri proventi delle obbligazioni (art. 44 co. 1 lett. b) del TUIR) – Tassazione con ritenuta a titolo di imposta del 26% se percepiti da soggetti non imprenditori;
- Proventi derivanti da prestiti erogati tramite piattaforme di prestiti per soggetti finanziatori non professionali (art. 44 co. 1 lett. d-bis) del TUIR) – Tassazione con ritenuta a titolo di imposta del 26% se percepiti da soggetti non imprenditori;
- Utili derivanti dalla partecipazione in società ed enti (art. 44 co. 1 lett. e) del TUIR) – Vedasi i criteri di tassazione dei dividendi;
- Redditi imputati al beneficiario del trust, qualora individuato (art. 44 co. 1 lett. g-sexies) del TUIR).