PREMESSA
I dividendi percepiti da azionisti/soci di società di capitali appartengono all’area dei redditi di capitale di cui agli articoli 44 e 45 del Tuir e rappresentano la quota degli utili distribuita da una società in favore degli azionisti/soci a titolo di remunerazione del capitale di rischio investito. La normativa non prevede una definizione specifica di redditi di capitale ma un elenco tassativo di tipologie reddituali.
Nel caso della tassazione dei dividendi il criterio fondamentale è quello della provenienza, nell’articolo si fa riferimento ai proventi derivanti da capitali impiegati in attività finanziarie di partecipazione ovvero i dividendi di partecipazione. In altre parole, si fa riferimento ai redditi erogati dalle Srl (ma in generale dalle società di capitali) ai soci.
La tassazione dei dividendi è molto varia, dipende dalla natura giuridica e fiscale del socio, imprenditore o non imprenditore, e dal tipo di società che beneficia della porzione di utile (società di persone o di capitali).
SOCIO IMPRENDITORE
La tassazione dei dividendi per i soci imprenditori varia a seconda della qualifica fiscale e del tipo di società coinvolta. La stessa avviene secondo il criterio di cassa in quanto rileva il momento dell’effettiva percezione, indipendentemente dall’eventuale iscrizione in bilancio in un esercizio precedente. Non assume rilevanza la data nella quale è stata deliberata la distribuzione dei dividendi stessi.
La tassazione dei dividendi per gli imprenditori individuali e le società di persone è regolata da diverse leggi, in particolare, dall’articolo 59 del DPR n. 917/86 e dall’art. 1 comma 1 e 2 del DM 2/04/2008.
I dividendi percepiti da imprenditori individuali e da società di persone concorrono alla formazione del reddito in modo diverso. Questo dipende dall’esercizio in cui questi dividendi sono maturati e dalla loro origine.
Nello specifico, concorrono alla formazione del reddito e quindi sono tassabili nelle seguenti percentuali:
- 40% per gli utili maturati fino al 31 dicembre 2007;
- 49,72% per gli utili maturati fino al 31 dicembre 2016;
- 58,14% per gli utili maturati dal 1° gennaio 2017;
- 100% se derivano da una partecipazione in una società localizzata in Stati o territori a fiscalità privilegiata.
Diversa è la tassazione delle società di capitali la cui disciplina è contenuta nell’articolo 89 del DPR 917/86. Le società di capitali, in particolare la srl, subiscono una doppia imposizione fiscale:
- una prima volta in capo alla società che ha realizzato l’utile;
- successivamente in capo alla società beneficiaria del dividendo.
Tuttavia, è possibile beneficiare dell’esenzione parziale della doppia imposizione fiscale. Infatti, la società che percepisce il dividendo, non paga sul tutto il dividendo percepito, ma solo su una parte in quanto viene tassato solo il 5% del dividendo mentre il restante 95% gode di totale esenzione.
SOCIO NON IMPRENDITORE
Per il socio persona fisica non imprenditore i dividendi sono soggetti a una ritenuta a titolo di imposta del 26% (articolo 27 del Decreto del Presidente della Repubblica del 29/09/1973 n. 600).
La ritenuta del 26%, fino al 2017, veniva applicata solo sui dividendi relativi a partecipazioni non qualificate. Dal 2018, questo regime è stato esteso anche ai dividendi su partecipazioni qualificate. Di conseguenza, dividendi qualificati e non qualificati vengono trattati fiscalmente in egual modo.
La ritenuta sui dividendi viene applicata sull’intero importo del dividendo erogato al socio non imprenditore e deve essere versata entro il 16 del mese successivo al trimestre solare in cui avviene la distribuzione dell’utile. Il versamento deve essere fatto estesamente con modello F24, indicando:
- codice tributo 1035;
- periodo di riferimento;
- ultimo mese del trimestre.
CONCLUSIONE
Riassumendo, la tassazione dei dividendi per i soci imprenditori varia a seconda della qualifica fiscale e dal tipo di società coinvolta. Se per gli imprenditori individuali e le società di persone la tassazione Irpef può risultare molto svantaggiosa per le società di capitali no. Questo perché le società di capitali possono beneficiare di determinate agevolazioni fiscali. Una corretta pianificazione fiscale, quindi, può aiutare a valutare quale è la soluzione migliore per percepire gli utili senza dover obbligatoriamente subire una tassazione rilevante.
Le stesse conclusioni interessano la tassazione dei dividendi per il socio persona fisica non imprenditore per il quale è possibile strutturare la strategia migliore per massimizzare i profitti utilizzando diversi strumenti di pianificazione fiscale (TFM, rimborsi, Royalties). In questo modo si può beneficiare di due vantaggi:
- evitare la doppia tassazione dei dividendi prodotti dalla società;
- prelevare denaro dalla società ottimizzando sia la fiscalità che la parte contributiva.
Diventa fondamentale, quindi, conoscere la fiscalità dei dividendi, per valutare il modo corretto per organizzare al meglio la distribuzione degli utili ed ottenere un vantaggio fiscale affidandosi a un professionista qualificato al fine di ottenere la strategia migliore e adatta alla propria situazione.
Francesco Cospito (Partner CA Group)