Con l’introduzione della nuova Legge di Bilancio 2022, il legislatore ha provveduto a rivoluzionare una categoria di agevolazioni previste per i soggetti che detengono asset immateriali; più nello specifico tra le agevolazioni a disposizione dei contribuenti spicca quella prevista dall’art. 1, commi da 37 a 45, della legge n. 190 del 23 dicembre 2014: il cosiddetto decreto “Patent Box” del 28 novembre 2017 (recante le disposizioni di revisione del precedente decreto del 30 luglio 2015).
Patent Box | Vecchio regime | Nuovo regime |
Soggetti beneficiari | Imprenditori individualiSocietà di personeSocietà di capitaliTutti gli enti commerciali e non commercialiSoggetti esteri che possiedono una stabile organizzazione nel territorio dello stato italiano | Soggetti titolari di reddito d’impresaSoggetti non residenti con stabile organizzazione in Italia |
Beni immateriali ammessi all’agevolazione | Software con protezione da CopyrightMarchi e brevettiDisegni e modelliKnow-how | Software con protezione da copyrightBrevetti industrialiDisegni e modelli |
Agevolazione fiscale | Detassazione delle imposte dirette pari al 50% del reddito agevolabile | Maggiorazione dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti in relazione a software protetto da copyright, brevetti industriali, disegni e modelli, che siano dagli stessi soggetti utilizzati direttamente o indirettamente nello svolgimento della propria attività d’impresa deducibili che passa dal 90% al 110% |
CHE COS’È IL PATENT BOX
Nato in origine come un regime opzionale di tassazione agevolata per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da diritto d’autore, di brevetti industriali, di marchi d’impresa (poi esclusi per le opzioni esercitate dopo il 31 dicembre 2016), di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili, consentiva la parziale detassazione dei proventi derivanti dallo sfruttamento dei sopracitati beni immateriali a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa. Detta detassazione spetta indipendentemente dalla natura giuridica, dal tipo di contabilità adottata, dalla dimensione e dal settore produttivo di appartenenza, incluse le stabili organizzazioni in Italia di residenti in Paesi con i quali è in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione nonché risulta attivo lo scambio di informazioni.
Sono viceversa escluse le società assoggettate alle procedure di fallimento, di liquidazione coatta amministrativa e di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi; in quest’ultimo caso, tuttavia, il beneficio spetta se la procedura è finalizzata alla continuazione dell’esercizio dell’attività economica. Inoltre, non possono accedere al regime agevolativo i contribuenti che determinano il reddito con metodologie diverse da quella analitica (regime forfetario, tonnage tax, società agricole che calcolano il reddito su base catastale, ecc.)
OBIETTIVO DEL PATENT BOX
Il Patent Box come regime facoltativo è stato introdotto per agevolare e rendere gli investimenti nel mercato italiano maggiormente attrattivi sia per gli investitori nazionali sia esteri, in un’ottica non solo di breve ma anche di lungo termine.
Il regime, quindi, incentiva il rientro in Italia dei beni immateriali attualmente detenuti all’estero da imprese italiane o estere nonché il mantenimento dei beni immateriali in Italia e favorendo altresì l’investimento in attività di ricerca e sviluppo sul territorio nazionale.
COME AVVALERSI DELL’AGEVOLAZIONE
L’opzione dell’agevolazione va esercitata nella dichiarazione dei redditi relativa al primo periodo d’imposta per il quale si intende optare per il regime agevolativo.
L’agevolazione è valida per cinque periodi d’imposta ed è irrevocabili e rinnovabile.
Per evitare contraddittori con l’agenzia delle entrate, sono state introdotte misure per la semplificazione delle procedure di fruizione del Patent Box. Ora si può scegliere se determinare direttamente il reddito agevolabile rimandando il confronto con l’amministrazione finanziaria alla successiva fase di controllo.
I BENEFICI E LA NUOVA DISCIPLINA INTRODOTTA DALLA LEGGE DI BILANCIO
In origine, al contribuente che decideva di avvalersi del regime speciale del Patent Box, era data la possibilità di escludere alla base imponibile una quota dei redditi derivanti dall’utilizzo dei beni immateriali pari al 50% del relativo ammontare.
Occorreva perciò apportare delle variazioni in diminuzione dei redditi provenienti dai beni immateriali ai fini irpef/ires e irap.
A seguito degli ultimi decreti del 2021 in materia fiscale, il Patent Box è stato di fatto abrogato “sostituendolo” con un nuovo regime di agevolazioni che consiste nella maggiorazione nella misura del 90% dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti in relazione ad una categoria di beni immateriali. Inoltre, l’art. 1, comma 10, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (c.d. “Legge di bilancio 2022”) ha modificato l’art. 6 del D.L. n. 146/2021, affermando la deduzione maggiorata di tutti i costi sostenuti per la ricerca e sviluppo, incrementandone l’ammontare che cambia così dal 90% al 110%, escludendo però, dai beni immateriali agevolabili, gli investimenti in marchi e nel know-how (con una ridefinizione complessiva del regime transitorio nel passaggio dalla vecchia alla nuova agevolazione).
CONCLUSIONI
In conclusione, detta agevolazione può rivelarsi un utile strumento per l’abbattimento del carico fiscale sia per le persone fisiche che giuridiche ai fini delle imposte dirette nonché per favorire gli investimenti, nel territorio nazionale, in asset immateriali.
Matteo Berisha (Consulente CA Group)